Siamo stati tra i primi, se non i primi, ad accettare con entusiasmo di impegnarci nel progetto della Scuola di musica giovanile haitiana (INaMuH); ora questo progetto è ben radicato, ha ricevuto aiuti e finanziamenti molto importanti dallo stato del Venezuela, tramite PetroCaribe, e si occupa con successo sopratutto dei bambini orfani e disagiati della capitale Port au Prince ma, da questo progetto, sono rimasti esclusi migliaia di bambini che abitano i villaggi e che non possono raggiungere la sede dove si svolgono i corsi della Scuola di musica.
“Fortissimo” è una associazione ed una scuola di musica che ha sede nella capitale haitiana e che ha lanciato un progetto, semplice ma al contempo ambizioso: portare la musica, ed attraverso questa sviluppare le capacità intellettuali e creative, direttamente ai bambini dei villaggi delle campagne e delle montagne.
A partire dal prossimo Gennaio la scuola di musica “Fortissimo” comincerà – gratuitamente – a preparare giovani musicisti che possano, poi, spostarsi sul territorio e raggiungere, almeno due volte la settimana, i primi villaggi scelti come test del progetto dove cominceranno con il selezionare i bambini con capacità canore in maniera da creare ed istruire piccole corali locali. I migliori delle corali nate nei villaggi formeranno, con il tempo, una corale più grande che potrà esibirsi in concerti a livello nazionale.
Abbiamo scelto di aderire a questo progetto perché la sua filosofia è di sicuro interesse: la voce è un patrimonio individuale e le corali che abbisognano di pochi e semplici strumenti musicali – flauti dolci, tamburelli, campanelli, etc. – facilmente reperibili a basso costo e suonabili in tempi brevi dagli stessi allievi, possono essere replicate con estrema facilità direttamente nei luoghi dove abitano i bambini; si spostano gli insegnanti, non i ragazzi, ovviando così ad un problema che si è dimostrato il limite stesso della Scuola Nazionale di musica: i trasporti in un paese dove gli spostamenti sono estremamente complessi, lunghi ed estremamente cari.
Sono stati, inoltre, presi contatti con il Ministero della Giustizia di Haiti al fine di sondare la possibilità e la fattibilità di creare corali – con il medesimo sistema dei villaggi – all’interno dei carceri minorili del paese.
La situazione e la vita all’interno di queste strutture è infernale e sicuramente non viene attuato nessun piano per il recupero sociale – ne tantomeno culturale – dei minori ospitati. Portare l’educazione musicale, con la sua capacità di aggregare, di formare e, perché no, di dare un possibile futuro ai ragazzi che hanno “sbagliato” è sicuramente un obiettivo perseguibile e degno di essere sostenuto con forza.
Abbiamo concordato con “Fortissimo” un finanziamento iniziale del progetto, finanziamento che potrà essere reiterato mano a mano che lo stesso comincerà a produrre i suoi frutti con i primi concerti a Maggio del 2016, con i campi estivi per impegnare gli allievi anche nel periodo della pausa scolastica e mano a mano che dovesse aumentare il numero degli insegnati impegnati e dei villaggi coinvolti.
Ha detto Kahlil Gibran – poeta, scrittore e filosofo –
La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta.
Giugno 2016, la prima esibizione del progetto “Uniti per la musica”