Ancora non sono rimarginate le terribili ferite del terremoto del 2010 – decine di migliaia sono le persone costrette, a tutt’oggi a vivere nei campi profughi – che Haiti deve affrontare una nuova totale devastazione.
Colpito nei giorni scorsi dall’uragano Matthew, il più violento degli ultimi trenta anni, l’intero paese è nuovamente in ginocchio; ad una settimana dal passaggio di Matthew molte zone del paese sono ancora irraggiungibili ed è ancora impossibile fare una stima veritiera delle persone morte o disperse con il bilancio provvisorio che si attesta, al momento in cui stiamo scrivendo, a circa 1.000 decessi, numero destinato, purtroppo, a crescere con il tempo.
Intere città, Jeremi in particolare, sono totalmente distrutte, strade interrotte, ponti crollati, l’80% dell’agricoltura devastata, oltre 350.000 profughi, più di 100.000 abitazioni abbattute dalla furia del vento e dell’acqua, mancanza totale di fonti di acqua potabile disponibili e, in queste condizioni, la certezza di una violenta recrudescenza di malattie devastanti come il colera, il tifo, malaria, dengue.
Tra le zone più colpite anche quella del Cul de Sac, nel Sud-Est del paese, dove si trova il comune di Ganthier all’interno del quale c’è il villaggio di Gros vaud che ospita la nostra scuola e dove vivono i genitori di Joel.
A tutt’oggi non siamo ancora stati in grado di avere notizie dirette – le comunicazioni telefoniche, le uniche possibili , sono totalmente interrotte – dello stato del villaggio, della scuola e dell’incolumità della mamma e dei fratelli di Joel; sappiamo solamente che tutti e quattro i fiumi della zona sono esondati e moltissimi villaggi sono irraggiungibili per la distruzione delle piste che li collegano alla strada nazionale, anch’essa interrotta in più punti.
La scuola è stata progettata e costruita con criteri anti-ciclone e per offrire riparo, sui tetti, in caso di straripamento del fiume che corre a poche centinaia di metri; siamo fiduciosi su quanto è stato costruito ma tutto dovrà essere verificato direttamente in loco.
Non possiamo restare inermi di fronte a questa nuova tragedia che ha colpito il popolo haitiano: sabato prossimo partiremo alla volta di Haiti portando con noi medicinali, disinfettanti e presidi per la potabilizzazione di 500.000 litri di acqua.
Abbiamo già preso contatti con la Fondazione haitana “Culturama” e con quella dominicana “Infancia sin fronteras” per organizzare in loco una raccolta di generi di prima necessità che distribuiremo nei villaggi della zona in cui operiamo da anni.
Alle due fondazioni sono già stati inviati fondi in denaro perché questi giorni che ci separano dal nostro arrivo servano ad acquistare più materiale possibile da portare in Haiti oltre per una prima ricognizione sul campo indispensabile per non disperdere le energie ed utilizzare al meglio i giorni di missione sul campo.
Appena saremo in grado di inviare notizie in Italia, terremo tutti informati, sia sulla situazione nel paese – e nella nostra zona in particolare – che sull’andamento della distribuzione degli aiuti umanitari che Una scuola per Haiti distribuirà direttamente alle popolazioni.
Abbiamo urgente bisogno della vostra solidarietà, del vostro aiuto per raccogliere i fondi necessari al buon esito della missione per cui stano partendo e per poter continuare ad inviare denaro alle due fondazioni anche dopo il nostro rientro in Italia.
Questa emergenza non si conclude in pochi giorni perché con la poca agricoltura haitiana completamente distrutta avremo il problema del sostentamento alimentare, dovremo affrontare le epidemie che inevitabilmente esploderanno a seguito delle pessime condizioni igienico-sanitarie che si sono create, anche continuando a fornire alle popolazioni dei villaggi farmaci, disinfettanti e pastiglie potabilizzanti.
Aiutateci ad aiutare, anche il più piccolo contributo è un grande aiuto perché il mare è fatto di singole gocce d’acqua, grazie per quanto ciascuno potrà fare
Una scuola per Haiti ONLUS
Unicredit Banca.
conto corrente n° 102352178
IBAN: IT 76 R 02008 02825 000102352178